Ultimo aggiornamento: 24 maggio 2025 10:04
Dicembre 2026. È questa la nuova data cerchiata in rosso sul calendario dei fan Marvel. Il giorno in cui finalmente vedremo Avengers: Doomsday sul grande schermo. Non più il classico debutto primaverile da “evento estivo anticipato” come succedeva per i precedenti Avengers, ma una mossa fredda, calcolata e forse geniale: farlo uscire sotto Natale, nel cuore di una stagione cinematografica che negli ultimi anni ha portato record su record. Eppure, dietro questo spostamento c’è molto di più.
La decisione ufficiale è arrivata da Disney. Avengers: Doomsday, inizialmente previsto per il 1° maggio 2026, è stato rinviato al 18 dicembre dello stesso anno. Il sequel diretto, Avengers: Secret Wars, subirà lo stesso destino: da maggio 2027 a dicembre 2027. Due posticipi apparentemente banali ma che, se osservati da vicino, rivelano una strategia molto più ampia.
Il Multiverso ha Bisogno di Tempo
Secondo fonti vicine alla produzione, il rinvio di Avengers: Doomsday non è figlio del caos, ma del perfezionismo. Parliamo infatti del ritorno dei fratelli Russo alla regia, che già con Infinity War e Endgame hanno riscritto la storia del cinecomic. Ora sono chiamati a farlo di nuovo, in un universo cinematografico cambiato, più complesso, pieno di timeline che si incrociano, eroi che saltano da una realtà all’altra, e cattivi che si muovono nell’ombra. Probabilmente la finestra temporale per gli effetti speciali era troppo limitata ,per cui la strada del rinvio è stata la migliore.
E qui entra in scena la vera sorpresa: Robert Downey Jr. tornerà. Ma non come Tony Stark. Stavolta, interpreterà Doctor Doom. Sì, avete letto bene. L’icona del MCU, il volto di Iron Man, indosserà la maschera di uno dei villain più oscuri e affascinanti dell’intero universo Marvel.
Una scelta che ha del rivoluzionario. Downey Jr. che interpreta Doom è al tempo stesso un gesto di rottura e di nostalgia. Un modo per chiudere il cerchio e riaprire un’altra porta, più oscura, più potente.
Doctor Doom, Robert Downey Jr. e le Ombre del Futuro
In molti ipotizzano che questo Doctor Doom non sia il classico Victor Von Doom della continuity principale, ma una variante del multiverso. Un Tony Stark di un’altra realtà, corrotto dal potere, diventato un tiranno. Questo spiegherebbe la scelta dell’attore e aggiungerebbe un ulteriore strato emotivo al racconto.
Un Downey Jr. villain. Un Downey Jr. cattivo, manipolatore, devastante. L’antitesi perfetta del personaggio che per oltre un decennio è stato l’eroe definitivo. E questo, per i fan, è un colpo al cuore. Un colpo che però promette spettacolo puro.
Ma Avengers: Doomsday non sarà solo la “storia di Doom”. Sarà il film più ambizioso mai realizzato dai Marvel Studios. I rumors parlano di un crossover colossale, in cui compariranno, attenzione, i Fantastici Quattro, gli X-Men (anche quelli delle vecchie saghe Fox), i Thunderbolts, i personaggi di Wakanda Forever, Doctor Strange, Ant-Man e perfino alcune varianti di Loki.
Una mappa di personaggi e trame che farebbe impallidire perfino Endgame. La Marvel sta preparando il suo “gioco finale parte due”, e non ha intenzione di sbagliare. Ecco perché servono mesi, se non anni, di lavorazione in più. Ecco perché dicembre è meglio di maggio.

Avengers: Doomsday , Operazione Natale
Non dimentichiamolo: Spider-Man: No Way Home è uscito proprio a dicembre, e ha incassato quasi 2 miliardi di dollari. La scelta di Disney non è casuale. L’uscita natalizia permette più giorni festivi, meno concorrenza estiva, più famiglie nei cinema. È un’operazione commerciale prima ancora che creativa. Ma in questo caso le due cose coincidono.
Nel frattempo, The Devil Wears Prada 2 occuperà lo slot lasciato libero da Avengers: Doomsday, il 1° maggio 2026. Disney ha dunque trovato un equilibrio: non rinuncia al blockbuster primaverile, ma sposta il peso massimo invernale là dove può far più rumore.
Il rinvio di Doomsday ha innescato un effetto domino. Anche Secret Wars slitta, e con lui tutto il piano di rilancio del MCU. In mezzo, altri progetti prendono forma. Dai nuovi X-Men alla saga cosmica dei Fantastici Quattro, passando per Blade e Thunderbolts. Tutti sono parte del puzzle.
E poi c’è Avatar: Fire and Ash, prequel della saga di James Cameron, fissato per il 19 dicembre 2025. Disney giocherà sul fronte sci-fi epico anche al di fuori della Marvel, mantenendo alta la tensione e il prestigio delle sue uscite di fine anno.
Avengers: Doomsday , ne varrà la pena ?
Ci sono film che si guardano, e poi ci sono film che si aspettano. Avengers: Doomsday non è solo una pellicola in arrivo: è una promessa, un crocevia narrativo, un simbolo di come il cinema, anche dentro il mondo iper-industrializzato dei blockbuster, possa ancora essere rituale, attesa collettiva, spazio condiviso.
Il suo rinvio non è un incidente: è il segnale che qualcosa di più grande sta bollendo in pentola. Non si tratta solo di dare “più tempo” ai registi, ma di riallineare le stelle dell’intrattenimento per creare un impatto culturale. Perché quando il Marvel Cinematic Universe muove una pedina così pesante come Avengers: Doomsday, lo fa per scrivere una nuova pagina di storia pop.
E poi c’è lui, Robert Downey Jr., che torna, ma da antagonista. Un cerchio che si chiude e si ribalta. È il cinema che parla di sé, che si guarda allo specchio e si riscrive. È il segno che il gioco è cambiato, che il multiverso non è solo trama, ma anche linguaggio, identità, provocazione.
Dicembre 2026 non è lontano. Ma non è nemmeno vicino. È giusto a metà tra l’impazienza e il desiderio. E forse è proprio lì che vive il vero spettacolo: nell’attesa, nel mistero, nel silenzio prima dell’esplosione.
Quando si spegneranno le luci in sala, e apparirà il logo degli Avengers, non sarà solo un altro sequel. Sarà un ritorno. Un nuovo inizio. E noi saremo lì, a guardare. Perché alcune storie non finiscono mai. Cambiano solo forma. E si preparano, ancora una volta, a farci sognare.
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