The Amazing Spider-Man 3: Perchè è Stato Cancellato?

Ultimo aggiornamento: 29 giugno 2025 09:28

Perché The Amazing Spider-Man 3 è stato cancellato, segnando bruscamente la fine dell’era di Andrew Garfield come Spider-Man? È una domanda che ancora oggi divide e fa discutere i fan. Le speranze di un ritorno sono riesplose quando Garfield è riapparso in Spider-Man: No Way Home, affiancando Tom Holland e Tobey Maguire in una delle sequenze più emozionanti dell’intero Marvel Cinematic Universe.

Il suo ritorno ha dimostrato una cosa con assoluta chiarezza: Andrew Garfield non è mai stato il problema. Anzi, con interpretazioni di altissimo livello in film come The Social Network e Tick, Tick… Boom!, Garfield ha portato nel suo Peter Parker umanità, dolore e vulnerabilità, elementi che lo hanno reso uno dei volti più amati del personaggio. Il vero limite? Una gestione narrativa poco coraggiosa, in particolare in The Amazing Spider-Man 2, che ha sofferto per una trama sovraccarica e scelte di scrittura poco ispirate.

Anche Jamie Foxx ne fu vittima, relegato a un Electro confusionario e poco incisivo, salvo poi riscattarsi in modo brillante proprio in No Way Home, dove finalmente ha potuto interpretare una versione del personaggio più solida e rispettata.

Cosa accadde davvero ?

Dopo l’uscita di The Amazing Spider-Man 2, molti attribuirono la cancellazione di The Amazing Spider-Man 3 alle recensioni tiepide e a un’accoglienza divisa tra pubblico e critica. Tuttavia, il film non fu un flop al botteghino: incassò bene, specialmente a livello internazionale.

La verità venne fuori solo dopo il famoso attacco hacker ai danni di Sony nel 2014, che portò alla luce informazioni interne riservate. Tra queste, emerse che la cancellazione del terzo film fu innescata da un episodio ben preciso: Garfield si ritirò all’ultimo momento da un evento ufficiale in Brasile, dove avrebbe dovuto annunciare The Amazing Spider-Man 3 insieme al CEO di Sony Kaz Hirai. Il gesto fu percepito dai vertici Sony come una mancanza di rispetto, tanto da portare a una rottura definitiva con l’attore.

The Amazing Spider-Man 3: un annuncio mancato

E pensare che The Amazing Spider-Man 3 era praticamente pronto per essere annunciato. L’evento in questione si sarebbe tenuto a Rio de Janeiro, alla fine della Coppa del Mondo 2014, con Sony pronta a ufficializzare il nuovo capitolo. L’uscita era già fissata: 2016. Sarebbe stato il culmine di una saga ancora in costruzione, forse anche il punto di svolta tanto atteso da fan e critica.

Ma quella sera, Garfield non si presentò, e con quel gesto, volontario o meno, pose fine a una delle incarnazioni più complesse e apprezzate di Spider-Man, almeno fino al suo clamoroso ritorno anni dopo.

The amazing spider-man 3

The Amazing Spider-Man 3: il film cancellato a un passo dall’annuncio

Le cose non andarono affatto come previsto per The Amazing Spider-Man 3. Tutto sembrava pronto: Sony aveva organizzato un evento spettacolare a Rio de Janeiro, in occasione della chiusura della Coppa del Mondo 2014, per annunciare ufficialmente il nuovo film con Andrew Garfield. Ma a poche ore dal grande momento, il colpo di scena: Garfield, arrivato in ritardo e debilitato da un malessere, decise di non presentarsi.

L’assenza improvvisa del protagonista gettò nello scompiglio l’intera serata. Il CEO di Sony, Kaz Hirai, fu costretto a riscrivere in fretta il suo discorso, cancellando l’annuncio di The Amazing Spider-Man 3. Secondo le fonti trapelate dopo il celebre attacco hacker ai danni della Sony, Hirai si sentì personalmente tradito, e la reazione dei dirigenti fu a dir poco furiosa.

Un gesto con conseguenze devastanti

Da un lato, è facile capire la scelta di Garfield: salire su un palco mondiale quando non si è al meglio può essere rischioso, anche per una star. Ma dall’altro lato, abbandonare il proprio studio in un’occasione così strategica è un gesto che, nel mondo del cinema (e non solo), raramente passa inosservato. Il risultato?
Sony cancellò The Amazing Spider-Man 3, Andrew Garfield fu rimosso dal ruolo, e iniziò subito la trattativa con la Marvel Studios.

Quello che prima sembrava impossibile, ora diventava realtà: Spider-Man stava per entrare ufficialmente nel Marvel Cinematic Universe. E la coincidenza è quasi surreale: Tom Holland fece il suo debutto come nuovo Spider-Man in Captain America: Civil War, proprio intorno alla data in cui The Amazing Spider-Man 3 sarebbe dovuto uscire.

Che storia avrebbe raccontato The Amazing Spider-Man 3?

Il terzo capitolo della saga avrebbe preso una direzione completamente diversa. In una scena tagliata da The Amazing Spider-Man 2, si svelava che Richard Parker, il padre di Peter, in realtà non era morto nell’incidente aereo causato da Oscorp. Al contrario, aveva finto la sua scomparsa per tenere al sicuro suo figlio, nascosto nell’ombra per anni.

Il suo ritorno sarebbe avvenuto nel momento più oscuro per Peter, poco dopo la morte tragica di Gwen Stacy. In quel contesto, Richard avrebbe spiegato di essere tornato per proteggerlo, mantenendo la promessa fatta alla moglie, e avrebbe aperto una nuova trama familiare e scientifica che avrebbe completamente rivoluzionato la direzione del franchise.

La scena venne probabilmente tagliata con l’idea di inserirla all’inizio di The Amazing Spider-Man 3. Il piano? Far lavorare Peter e Richard fianco a fianco per contrastare Oscorp, mentre nuovi e pericolosi nemici si preparavano ad affrontare Spider-Man. Questa inedita dinamica padre-figlio avrebbe potuto dare al film un’impronta emotiva e narrativa unica.

Tuttavia, alcuni fan ipotizzano un’altra possibilità: e se Richard non fosse stato davvero chi diceva di essere? Nei fumetti, il Camaleonte, uno dei più astuti villain di Spider-Man, assume le sembianze di figure chiave della vita di Peter, inclusi i suoi genitori,introdotto nel film kraven il cacciatore . Se questa fosse stata la vera direzione della trama, The Amazing Spider-Man 3 avrebbe potuto esplorare una delle storie più inquietanti e psicologicamente intense mai raccontate sul grande schermo. Sfortunatamente , il progetto venne cancellato prima che potessimo scoprirlo.

Conclusione

La scena tagliata in cui Richard Parker ricompare nella vita del figlio non è soltanto un enorme what-if cinematografico: è un varco aperto su un finale alternativo che avrebbe potuto ridefinire non solo la trilogia, ma l’intera percezione del personaggio di Spider-Man. In quel momento di fragilità estrema, mentre Peter è schiacciato dal peso della morte di Gwen Stacy, il ritorno di suo padre sarebbe stato un fulmine emotivo, una promessa di salvezza. Ma dietro quella promessa, si cela un dubbio che ancora oggi divide i fan.

E se non fosse stato davvero Richard Parker?
Nei fumetti, il Camaleonte è un maestro della manipolazione, capace di indossare volti altrui con una freddezza inquietante. In alcune storie, prende le sembianze dei genitori di Peter per destabilizzarlo dall’interno, rendendo la sua lotta non solo fisica, ma profondamente psicologica. Il fatto che il personaggio stia per essere introdotto nel film Kraven il Cacciatore fa pensare che quella direzione narrativa fosse già stata tracciata, solo rimandata.

The Amazing Spider-Man 3, a questo punto, non sarebbe stato un semplice sequel. Sarebbe diventato un thriller identitario, in cui la verità è una maschera e la fiducia un’arma a doppio taglio. L’idea di un padre sopravvissuto si sarebbe potuta trasformare nel più crudele degli inganni, gettando Peter in una spirale paranoica e claustrofobica. Un eroe senza più certezze, senza sapere chi fosse reale e chi no.

E invece, tutto è rimasto sospeso. Il progetto è stato accantonato prima che potesse esplorare questo lato oscuro e disturbante dell’universo di Spider-Man. Ma quella possibilità, oggi, ci guarda da dietro le quinte come un’occasione mancata. Forse, un giorno, qualcuno avrà il coraggio di raccogliere i pezzi lasciati indietro. Di raccontare quella verità alternativa che ci è stata negata.

The Amazing Spider-Man 3 resterà il film che avrebbe potuto cambiare tutto e che non abbiamo mai visto.


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