Ultimo aggiornamento: 09 maggio 2025 17:36
C’è un suono particolare che accompagna ogni ritorno. Non è sempre un applauso. A volte è un sussurro di dubbio, un brusio di disillusione. È con questo sottofondo che Daredevil: Born Again si è presentato al pubblico nel suo ritorno tanto atteso, solo per inciampare su una stagione che, secondo molti, ha tradito lo spirito originale del Diavolo di Hell’s Kitchen. Ma ora, con la seconda stagione all’orizzonte, Marvel prova a rialzarsi. La domanda è una sola: è già troppo tardi?
Il ritorno che non ha convinto
L’annuncio del revival aveva acceso le aspettative. Daredevil non era solo un personaggio amato, ma anche un simbolo di una televisione Marvel più adulta, più cruda. Eppure, la prima stagione di Daredevil: Born Again è sembrata, a detta di molti, un’occasione mancata: disorganica, caotica, con un tono incerto che oscillava tra dramma legale, melodramma romantico e un’azione troppo diluita. La chimica, quella cosa intangibile che aveva fatto brillare le prime tre stagioni su Netflix, sembrava sparita.
Molti spettatori hanno puntato il dito contro i nuovi personaggi. Figure come Sherry o Kirsten, la nuova (e frettolosamente introdotta) fiamma di Matt Murdock, sono state accolte con indifferenza quando non con aperto fastidio. Ma anche il trattamento riservato ad un personaggio come quello di Muse, liquidato in due episodi. Charlie Cox stesso, secondo alcuni fan, appariva meno coinvolto nelle scene con questi personaggi rispetto a quelle con volti noti come Karen Page, Frank Castle o Kingpin. E in effetti, il ritorno del Punisher interpretato da Jon Bernthal è stato uno dei pochi momenti in cui lo show sembrava riacquistare credibilità.
Alcune scelte hanno sorpreso e fatto stringere i pugni ai fan di lunga data. Il trattamento riservato a Vanessa Fisk, riletto in chiave “girl boss”, è stato percepito come forzato, privo della sfumatura inquietante che aveva reso il personaggio affascinante nella sua versione originale. Ma il vero punto dolente? L’idea (poi scartata) di eliminare Foggy Nelson fuori campo. Un colpo basso che avrebbe cancellato non solo un personaggio amato, ma anche un pilastro emotivo della serie.
Una strategia di riparazione in tempo reale
La Marvel stessa, si dice, era consapevole della debolezza del prodotto finito. Ecco perché, mentre la prima stagione debuttava, iniziavano già a trapelare notizie, interviste e anticipazioni sulla seconda. Una sorta di corsa preventiva ai ripari. Un messaggio nemmeno troppo velato al pubblico: “Aspettate, sappiamo che non è andata come doveva. Ma stiamo lavorando per rimediare.”

Secondo quanto riportato, Daredevil: Born Again ha ora un nuovo team creativo. Il progetto è stato ampiamente rivisto, al punto che la seconda stagione viene trattata quasi come un nuovo inizio. Un reboot del reboot. Showrunner freschi, una direzione più chiara e un intento dichiarato: tornare alle radici, sia narrative che tonali. La struttura sarà più episodica e meno dispersiva, e alcuni volti familiari (tra cui Foggy e Karen) potrebbero finalmente riottenere lo spazio che meritano.
La seconda stagione di Daredevil: Born Again
La seconda stagione di Daredevil: Born Again è prevista per marzo 2026. Lo showrunner Dario Scardapane ha confermato la data attraverso un post sui social media, esprimendo gratitudine per il cast, la troupe e lo studio, e anticipando un ritorno che punta a soddisfare le aspettative dei fan.
La nuova stagione riprenderà dopo gli eventi tumultuosi del finale della prima, con Wilson Fisk che ha consolidato il suo potere a New York. Matt Murdock dovrà affrontare nuove sfide in una città sempre più sotto l’influenza del suo acerrimo nemico. La trama promette di esplorare ulteriormente la lotta interiore di Murdock e il suo impegno per la giustizia in un ambiente sempre più ostile.
Charlie Cox tornerà nei panni di Matt Murdock/Daredevil, affiancato da Vincent D’Onofrio nel ruolo di Wilson Fisk/Kingpin. Deborah Ann Woll e Elden Henson riprenderanno i loro ruoli rispettivamente come Karen Page e Foggy Nelson, offrendo continuità ai personaggi amati dai fan. Inoltre, Jon Bernthal tornerà come Frank Castle/The Punisher, con la promessa di un episodio speciale su Disney+ che approfondirà ulteriormente il suo personaggio.
La produzione della seconda stagione è iniziata nel marzo 2025 e si prevede che durerà fino a luglio dello stesso anno. Con otto episodi previsti, la serie mira a offrire una narrazione più coesa e coinvolgente, correggendo le criticità riscontrate nella stagione precedente. La Marvel Studios ha espresso l’intenzione di mantenere una cadenza annuale per le future stagioni, segno di un impegno continuo nel migliorare e sviluppare la serie.
La seconda stagione di Daredevil: Born again sara sinonimo di riscatto
C’è una legge non scritta nelle serie TV, un principio che si muove nell’ombra come il protagonista di questa storia: non è il ritorno a definire un eroe, ma come torna. E nel caso di Daredevil: Born Again, il ritorno è stato tutto fuorché glorioso. Ma forse, proprio da qui può nascere qualcosa di più interessante di un semplice revival: una vera redenzione.
La prima stagione di Daredevil: Born Again è sembrata una nota stonata suonata troppo presto, un esperimento narrativo che ha tradito le sue stesse promesse. Personaggi frettolosi, relazioni forzate, una struttura caotica, e una scrittura che pareva più preoccupata di essere moderna che fedele all’anima del personaggio. Matt Murdock, invece di rinascere, è sembrato smarrito ,incastrato tra decisioni creative discutibili e un MCU che non sapeva più che farne di lui.
Ma ciò che rende questo racconto più affascinante è proprio quello che succede dopo il disastro. La Marvel, raramente incline ad ammettere errori, ha rivisto tutto: showrunner sostituiti, episodi rigirati, struttura narrativa riformulata. Un gesto raro. Quasi rivoluzionario per gli standard di uno studio che solitamente guarda sempre avanti, mai indietro. È il segno che qualcosa è stato ascoltato. Che i fan non sono solo pubblico, ma bussola.
E ora, con la seconda stagione in arrivo nel 2026, si gioca la partita più importante. Il cast originale ,quello vero ,sta tornando. Il tono sarà più vicino a quello delle origini, meno Disney, più Hell’s Kitchen. Le cicatrici della prima stagione non verranno ignorate, ma inglobate nella narrazione. Perché, in fondo, Born Again non è mai stato solo un titolo: è una dichiarazione d’intenti. Una promessa di rinascita.
Il Diavolo di Hell’s Kitchen non è mai stato un eroe semplice. È sporco, lacerato, umano. Ed è per questo che lo amiamo. Forse è giusto che il suo ritorno non sia stato trionfale, ma tormentato. Perché le storie migliori non cominciano con una vittoria. Cominciano con una caduta. E se Daredevil: Born Again avrà il coraggio di guardare quella caduta negli occhi e costruirci sopra, allora forse avremo qualcosa di più di una buona serie Marvel.
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