Chainsaw Man- Il Film: la storia di Reze, analisi completa

Ultimo aggiornamento: 25 ottobre 2025 10:26

Il lungometraggio Chainsaw Man Il Film: La storia di Reze si presenta come la diretta prosecuzione narrativa della prima stagione dell’anime, seguendo la strategia sempre più diffusa tra i produttori giapponesi di trasformare archi narrativi particolarmente amati del manga in eventi cinematografici. Questa scelta permette di capitalizzare sull’interesse del pubblico, che è disposto a pagare per fruire dell’opera sul grande schermo anziché attendere la visione gratuita in televisione o in streaming. Sebbene si ritenga che il film difficilmente raggiungerà i risultati strabilianti ottenuti da recenti fenomeni come l’adattamento cinematografico di Demon Slayer, considerato l’anime che è riuscito a penetrare il mainstream in modo simile a quanto fatto in passato da serie come Naruto e Dragon Ball Z, l’opera è comunque acclamata come un eccellente film, destinato a perpetuare il successo finanziario e critico degli adattamenti animati sia a livello nazionale in Giappone che nel botteghino internazionale.

Un aspetto che genera particolare sorpresa è il budget di produzione incredibilmente contenuto, stimato intorno ai 4 milioni di dollari. Tale cifra appare quasi irrisoria se confrontata con la qualità visiva del prodotto finito, che include quella che viene definita “la scena di combattimento 2D animata a mano più impressionante nella storia”.

Contesto e Accessibilità per i Nuovi Spettatori di Chainsaw Man

Nonostante il film di Chainsaw Man sia la continuazione di una serie animata la cui prima stagione è uscita tecnicamente tre anni fa, si sostiene che non sia strettamente indispensabile aver visionato la prima stagione per godere appieno dell’esperienza. Pur sconsigliando tale approccio, si suggerisce che il film possa fungere da ottima introduzione al franchise per i neofiti, in quanto la trama risulta essere piuttosto “autocontenuta”. L’unica eccezione a questa accessibilità riguarda i primi 20 minuti, che potrebbero risultare “piuttosto imbarazzanti” e privi di contesto per chi non conosce il personaggio di Makima. Tuttavia, non appena Denji intraprende il suo appuntamento e viene introdotta Reze, la narrazione si apre e diventa facilmente comprensibile per tutti.

Il film segna un deciso cambio di rotta per quanto riguarda la direzione artistica e lo stile, in risposta alle polemiche sorte in Giappone riguardo alla prima stagione. Il regista della prima stagione aveva prediletto un’estetica “cinematografica e realistica in stile live-action“, con l’obiettivo di rendere i dialoghi più naturali e realistici, anche se questo spesso si traduceva in un parlato giapponese “monotono” nella quotidianità. Per l’adattamento cinematografico, la casa di produzione ha scelto Tatsuo Yoshihara come regista, esaudendo di fatto i desideri dei fan giapponesi. Il risultato è un Chainsaw Man molto più colorato e decisamente più fedele all’estetica del manga. Le linee dei personaggi sono più “sciolte” (un vantaggio indiscutibile per le sequenze d’azione), le impact frames sono notevolmente aumentate e, cosa cruciale, i doppiatori hanno la possibilità di recitare in modo molto più espressivo, risultando “un po’ più rumorosi del solito”, un cambiamento che si rivela estremamente efficace. Questo nuovo corso è accolto con favore, notando anche come finalmente i capelli di Makima siano stati rappresentati con il loro colore rosso. Un elemento assente nella prima stagione, ma reintrodotto con successo sotto la direzione di Yoshihara, sono le espressioni facciali buffe e le goober reaction shot direttamente ispirate al manga, trovando un ottimo equilibrio tra lo stile cinematografico precedente e l’umorismo intrinseco del fumetto originale.

Chainsaw Man: Animazione e Colonna Sonora

L’animazione è puro “cinema”, con ogni sequenza carica di sakuga. Un esempio lampante è come una singola pagina del manga contenente due vignette sia stata ampliata in una complessa sequenza cinematografica che mostra la carica verso il gruppo e la conseguente esplosione, a dimostrazione di quanto sia stato aggiunto e potenziato per le scene di battaglia. Queste performance visive innalzano le aspettative per l’imminente seconda stagione a livelli “fuori dal mondo”, sebbene ci si interroghi se la casa di produzione riuscirà a superare il picco raggiunto con questo film. La sequenza animata dello “Sharknado” con Beam è citata come un momento di tale intensità visiva da sovraccaricare i sensi.

chainsaw man il film

L’unica costante mantenuta dalla prima stagione è la colonna sonora curata da Kensuke Ushio, il cui lavoro continua a essere eccellente. In particolare, la musica durante lo scontro tra Chainsaw Man e il Diavolo Bomba è descritta come molto “metal e industriale”, riuscendo a creare un’atmosfera che è al contempo eccitante e intimidatoria.

Per quanto riguarda i brani inseriti, l’opening di Chainsaw Man è stata nuovamente affidata a Kenshi Yonezu (autore di Kick Back). La canzone, intitolata Iris Out, è “molto orecchiabile” e “molto spoopy“, un successo ideale per il mese di ottobre. Il brano finale, Jane Doe, anch’esso opera di Kenshi Yonezu e impreziosito dalla partecipazione a sorpresa di Hikaru Utada, è considerato “bellissimo” e si adatta perfettamente alla scena tragica in cui viene riprodotto. La presenza di Utada viene scherzosamente indicata come giustificazione per una parte significativa del modesto budget di 3 o 4 milioni di dollari.

La trama centrale del film di Chainsaw Man ruota attorno a una “storia d’amore adolescenziale” in cui Denji incontra Reze. Il personaggio di Reze è giudicato immediatamente “adorabile”. Dopo averla vista animata e doppiata, grazie alla performance “piena di vita e personalità” di Reina Ueda (in netto contrasto con l’interpretazione giudicata sottotono di Makima nei primi 20 minuti), si comprende la ragione dell’amore dei lettori del manga per lei. Reze è descritta come “moglie”, perfetta per Denji, essendo affascinante, divertente, premurosa e, allo stesso tempo, molto spaventosa.

Reze e la Dinamica della Relazione

La dinamica della loro interazione è cruciale: Reze è la prima ragazza ad avere con Denji una relazione non transazionale. I precedenti rapporti di Denji con le donne erano sempre stati basati su uno strano squilibrio di potere o uno scambio: Makima gli offriva un desiderio in cambio dell’uccisione del Gun Devil; Power desiderava salvare il suo gatto in cambio di palparle il seno; Himeno gli offriva un bacio in cambio della sua obbedienza. La relazione con Reze, invece, è stata “genuina” (almeno dal punto di vista di Denji). Reze gli insegna persino la matematica e, in un dettaglio significativo, è l’unica ad aver riso sinceramente alle sue battute. L’intimità delle sequenze tra i due è tale da far sentire lo spettatore “un cornuto” (cuck) mentre osserva. Il film non manca di fan service leggero, con Reze caratterizzata da jiggle physics e con un seno ingrandito rispetto al manga (sebbene i capezzoli siano nascosti, forse per un’edizione futura in Blu-ray). Viene anche menzionato un esilarante piano sequenza che mostra il fondoschiena piatto di Power.

Nonostante l’idillio, il film è pur sempre uno shonen di battaglia, e la trama svela che Reze è in realtà una spia russa inviata per catturare Chainsaw Man, rendendola l’antagonista. L’analista nota che il momento in cui Reze canta in russo risulta un po’ imbarazzante e spezza il ritmo, anche se ne comprende l’intento narrativo. Le interazioni tra i due sono comunque piene di momenti carini, battibecchi e flirt. La scena del festival, che nel manga occupava solo una pagina, è stata elevata per farla sembrare un “film romantico”. Il bacio con i fuochi d’artificio è definito “così perfetto”.

La pellicola di Chainsaw Man riesce anche a migliorare personaggi minori come Nommo e i vice capitani della Divisione 2, che vengono elevati pur essendo essenzialmente dei jobber. Viene anche sviluppata una sottotrama tra Aki e Angel, in cui Aki continua a lottare con il trauma della morte di Himeno e la sua riluttanza a vedere morire altre persone a cui tiene, inclusi i Diavoli, dimostrando un cambiamento nel suo carattere. Lo scontro finale tra Denji e Reze si conclude con Denji che la incatena mentre affondano nell’oceano, come “due amanti sfortunati” (Romeo e Giulietta). Il finale, che mostra Reze e Makima (il topo di campagna e il topo di città), è descritto come “così bello, così triste”. L’arco di Reze è considerato come “il miglior lavoro possibile dell’autore” e il modo in cui la casa di produzione lo ha elevato con la sua direzione animata ha reso l’attesa di tre anni pienamente giustificata.


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