Ultimo aggiornamento: 12 agosto 2025 09:59
Il mondo delle sitcom americane sta per accogliere una nuova protagonista, e questa volta si tratta di una serie che promette di unire la comicità pungente a una riflessione attuale sullo stato dell’informazione. The Paper è il nuovo attesissimo spin-off della leggendaria The Office, e il suo arrivo è già destinato a far parlare di sé. Ambientata nel frenetico e disordinato universo del giornalismo locale, questa serie mockumentary vuole mostrare con ironia e intelligenza i retroscena di una redazione alle prese con sfide professionali, errori clamorosi e un costante rischio di chiusura.
The Paper è frutto della collaborazione tra Greg Daniels e Michael Koman, nomi ben noti agli appassionati di comicità televisiva. Il loro obiettivo è semplice ma ambizioso: riprendere lo spirito che ha reso iconica The Office e trasportarlo in un contesto completamente nuovo. L’esordio avverrà in esclusiva sulla piattaforma Peacock, con un debutto fissato a giovedì 4 settembre 2025, quando saranno rilasciati i primi quattro episodi. Per il resto del mese, i fan potranno godere di due nuovi episodi ogni giovedì, mantenendo vivo l’entusiasmo e la curiosità settimana dopo settimana.
Dalla Dunder Mifflin alle redazioni locali: il salto narrativo di The Paper
Sebbene condivida lo stesso universo narrativo di The Office, The Paper si distacca dalla famosa azienda di prodotti cartacei Dunder Mifflin per concentrarsi su un tema ben più attuale: la crisi del giornalismo tradizionale. La storia ruota intorno al Toledo Truth Teller, un quotidiano locale dell’Ohio che versa in condizioni disastrose, sia dal punto di vista economico che di reputazione. È in questa cornice che entra in scena la troupe di documentaristi che in passato aveva immortalato la vita negli uffici di Scranton. Questa volta il loro obiettivo è riprendere, passo dopo passo, il tentativo disperato di salvare un giornale sull’orlo del baratro.
Il cambio di scenario è radicale. Invece di vendere risme di carta o biglietti da visita, i protagonisti di The Paper sono giornalisti , o almeno così si definiscono. In realtà, la maggior parte di loro non ha alcuna esperienza concreta nella scrittura di articoli o nella ricerca delle fonti. L’editor-in-chief, Ned Sampson, è un volto noto ai fan più attenti: in passato lavorava come contabile alla Dunder Mifflin. Ora, a capo del Truth Teller, deve guidare un gruppo di dipendenti che non sa distinguere un titolo accattivante da un tweet mal riuscito.
Il trailer di The Paper mette subito le cose in chiaro. Un testo iniziale ricorda agli spettatori: “Diversi anni fa, una troupe di documentaristi raccontò la storia di Dunder Mifflin. Ora hanno trovato un nuovo soggetto”. Bastano queste parole per collegare direttamente i due mondi e risvegliare la nostalgia di chi ha amato The Office. Da qui in poi, è un susseguirsi di scene che introducono personaggi eccentrici e situazioni surreali.
Uno dei momenti più divertenti del trailer vede Ken, interpretato da Tim Key, dichiarare con sarcasmo: “Enervate vende prodotti di carta: carta igienica, proteggi-sedile per WC e giornali locali e questo è in ordine di qualità”. La battuta lascia intendere chiaramente che il Toledo Truth Teller sia considerato persino meno utile della carta igienica. Un’altra immagine simbolica mostra qualcuno che raccoglie la spazzatura usando una copia accartocciata del giornale, segno della sua irrilevanza nella comunità.
The Paper e la satira sul giornalismo contemporaneo
L’ingresso di Ned Sampson in redazione è una delle sequenze chiave. Dopo aver sfogliato un numero del Truth Teller, la sua reazione è lapidaria: “Fa schifo”. Determinato a ribaltare la situazione, Ned convoca subito una riunione con il personale. La sua domanda è semplice: “Quanti di voi hanno mai scritto per un giornale prima d’ora?”. Le risposte sono un mix di candore e assurdità: c’è chi si vanta di un compito scolastico scritto alle medie e chi considera il postare su Twitter una forma di giornalismo.
Nonostante questa partenza disastrosa, Ned non si arrende. I suoi sette “Buckeyes” dell’Ohio dovranno affrontare un vero e proprio percorso di formazione forzata, imparando sul campo come si costruisce una notizia, come si verifica una fonte e come si realizza un articolo degno di essere pubblicato. In questo percorso, le situazioni comiche non mancheranno: dalle interviste finite male ai titoli clamorosamente fuorvianti, fino agli imbarazzanti tentativi di coprire eventi locali di minima importanza come se fossero scoop mondiali.
Dietro le risate, però, The Paper propone una riflessione amara ma necessaria: il giornalismo locale, una volta pilastro delle comunità, oggi lotta per sopravvivere tra mancanza di fondi, disinteresse del pubblico e competizione dei social. La serie riesce a raccontare tutto questo senza perdere leggerezza, trasformando la precarietà e l’incompetenza in materiale per gag memorabili.
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